Monthly Archives: December 2005

Ogm: un errore introdurre resistenze agli erbicidi.

La scorsa estate, ha fatto molto clamore la presunta comparsa di un’erba infestante resistente ad un famoso erbicida. Più precisamente si trattava di senape selvatica che aveva acquisito i geni per la resistenza all’erbicida dalla colza Ogm coltivata in loco (colza trattata geneticamente per resistere al diserbante). Semplicemente: era scontato!

La lezione è che è un grave errore manipolare geni che conferiscono resistenze agli erbicidi. In questi giorni si continua a parlare di coesistenza tra coltivazioni Ogm e non, ed  io agricoltore tradizionalista e non interessato a colture Biotech, a chi dovrei dire grazie nel caso le già temibili erbe infestanti con le quali combatto periodicamente acquisissero resistenze dalle vicine coltivazioni transgeniche? Il transgenico ha grandi potenzialità, ma può essere anche altamente pericoloso per l’ambiente! Servirebbe più serietà, ma come sempre conta solo il Business!

 

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Ogm: qualcuno inizia addirittura a parlare di attentato alla biodiversità.

La coesistenza tra colture convenzionali e transgeniche non è semplice come qualcuno cerca di farci credere. Giunge proprio un’esempio allarmante dalla Spagna, dove alcuni test effettuati su mais biologico, hanno evidenziato contaminazioni ogm tutt’altro che trascurabili. E’ sempre più evidente che le colture biotech non sono facili da gestire, perché inquinano quelle convenzionali.

Sono un profondo sostenitore dell’importanza della biodiversità, e non mi trovo in disaccordo con chi la vede in pericolo. Continuando di questo passo oltre ad arrecare danno al nostro ecosistema, si rischia anche di cancellare tutto il lavoro di selezione fatto dai nostri antenati. Io non ci sto!

 

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Basta con il packaging ingannevole.

Quante volte vi è successo di acquistare un prodotto perché incuriositi e attratti dal suo packaging accattivante?

Quante volte vi siete accorti che il prodotto presente all’interno della confezione, non rappresentava fedelmente l’immagine della confezione?

Dal mio punto di vista questo è un sistema non corretto, perché in molti casi decisamente ingannevole.

Non è ora di mettere un freno a questa brutta abitudine?

 

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Un Blog dedicato alle Olimpiadi

Buona parte della nostra nazione sembra ignorare che tra poche settimane si disputeranno nel nostro territorio le Olimpiadi Invernali. Abbiamo sempre sognato di vedere queste Olimpiadi un po’ italianizzate, ma i fatti ci stanno dando torto. Questo Blog cercherà proprio di italianizzare queste Olimpiadi, che fino a prova contraria si svolgeranno in un territorio ricco di tradizioni. Non sarà un blog di informazione, non possiamo permettercelo, il tempo che abbiamo a disposizione non ce lo consente. Vogliamo solo vivere on-line, assieme a tutti coloro che vorranno darci una mano, questo straordinario evento, le Olimpiadi.

N.B. Questo è il primo articolo che ho pubblicato su Torino 2006, un blog dedicato alle Olimpiadi Invernali creato da me e Liborio Butera, a cui collaborano numerosi autori.

OGM: si passa alle minacce!

Monsanto minaccia di lasciare il Messico se questo persisterà nel vietare le coltivazioni sperimentali di mais OGM. E’ un fatto grave e dai numerosi risvolti, francamente non lo ritengo però inatteso. E’ come dire: “non mi lasci imporre le sementi ogm, e io non ti do neanche quelle normali, assieme a tutti i prodotti necessari all’agricoltura che io produco”.

Il fatto impone di risolvere innanzitutto la dipendenza dell’agricoltura dalle multinazionali, che si dimostrano sempre più senza scrupoli.

 

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Non si butta via niente.

I fatti degli ultimi tempi confermano che in molti processi produttivi industriali si cerca di non buttare via niente, addirittura neanche i prodotti putrefatti.

E’ un problema grave, che porta all’assunzione di molte tossine da parte dei consumatori inconsapevoli e spesso sagacemente ingannati dalle bellissime confezioni.

Questi fatti, a mio modo di vedere mettono in forte discussione la serietà dell’industria alimentare, che in alcuni casi pare aver addirittura cercato letteralmente di rifilare prodotti degradati ai paesi più poveri e probabilmente meno rigidi nei controlli.

Non siamo arrivati al punto di non ritorno, ma serve impegno da parte di tutti. E’ indispensabile tornare al passato, quando tutti cucinavano e selezionavano con cura gli alimenti. Sarebbe stupido continuare ad utilizzare pacchetti e pacchettini di “roba” pronta, non mangiamo la confezione, ma il suo contenuto.

La mia impressione è che su tutti i prodotti industriali venga fatta una politica badante al risparmio sulle materie prime, anche se i prezzi  elevati di questi prodotti, e l’immagine delle confezioni farebbero pensare esattamente il contrario.

 

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PAC: gravi disuguaglianze nell’attribuzione dei titoli provenienti dalla riserva

PAC: gravi disuguaglianze nell’attribuzione dei titoli provenienti dalla riserva nazionale.
La riforma della PAC non mi ha mai convinto! Ora è riuscita anche a indignarmi, in quanto sono emerse numerose disuguaglianze nell’attribuzione dei titoli provenienti dalla riserva nazionale. Il Ministero delle Politiche Agricole e AGEA, hanno il dovere di dare urgentemente tutte le spiegazioni necessarie per capire i criteri che sono stati adottati, e di provvedere ad appianare difformità inaccettabili.
Di particolare gravità è il caso di numerosi giovani agricoltori, che si sono visti attribuire titoli dall’importo praticamente dimezzato. A quanto pare però non è stato utilizzato questo metro per tutti, ed a molte aziende sono stati attribuiti titoli con importo completo.
Cercando di essere conciso, anche se la materia e di una complessità disarmante, mi limito ad esprimere quella che ormai è la mia convinzione, e che:
la riforma della PAC è incredibilmente a favore dei latifondisti e di chi non svolge la professione di agricoltore. La nuova PAC non aiuta i giovani, anzi li pone in una condizione di inferiorità tale da prevaricare il loro futuro nel settore agricolo.
I grandi proprietari terrieri ringraziano.

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Gli USA aprono al protocollo di Kyoto. Mi spiace ma non basta!

L’impegno sottoscritto dagli USA ad entrare in un “tavolo globale” sul futuro della lotta al cambiamento climatico, è apprezzabile ma non sufficiente.

Gli USA sono il paese responsabile della maggior parte delle emissioni di gas serra e da diversi anni evitano di assumersi le proprie responsabilità, evitando di aderire al protocollo di Kyoto. Ho sempre considerato questo fatto di enorme gravità, in quanto perpetrato dalla nazione che pretende di esportare nell’intero globo la democrazia.

La recente apertura non è pertanto sufficiente. Gli USA per varie ragioni hanno il dovere di dare il buon esempio, altrimenti dicano con chiarezza che antepongono il successo della loro economia alla salute dell’ambiente.

 

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Agrumi italiani: sono solo bio?

Quante persone, cercando nei supermercati agrumi italiani hanno fatto questa considerazione? Credo molte. Purtroppo però non è così! Gli agrumi bio sono solo una parte.

Ma allora perché nei supermercati non troviamo i più economici e qualitativamente eccellenti agrumi italiani prodotti convenzionalmente?

La verità è che la distribuzione ha margini superiori sugli agrumi stranieri (ho detto margini; il prezzo per i consumatori è sempre lo stesso) (sarei felice di essere smentito, ma li sfido a farlo).

Il problema è che questo sistema oltre a mettere in ginocchio l’agricoltura italiana, contribuisce ad introdurre in Italia ingenti quantitativi di agrumi stranieri, che in molti casi per affrontare i lunghi viaggi in nave senza conseguenze, sono pesantemente trattati con preservativi tossici e in molti casi anche vietati dalla comunità europea.

Alla faccia del tanto invocato Made in Italy.

 

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