Monthly Archives: September 2007

L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, chiarezza per prima cosa, il consumatore ha il diritto di sapere a chi è destinato quello che spende.

Quanto costa al dettaglio, nei normali supermercati un litro di latte? Anche 1,50 euro. Quanto costa acquistare un litro di latte direttamente in stalla? Meno di 0,35 €, un terzo a non essere pignoli. Certo, siamo lontani dalle 10 – 20 volte dei prodotti ortofrutticoli ma in momenti di crisi come questi è doveroso essere scrupolosi prima di tutto sui prodotti base.
La popolazione italiana si appresta a subire il preannunciato aumento dei prodotti alimentari, dovuto secondo i distributori (chi vende il prodotto finito) all’aumento dei prezzi delle materie prime. Le materie prime sono certamente aumentate ma a me sembra che siano aumentati anche i ricarichi degli altri componenti della filiera. Il caso del latte è emblematico in quanto è prima di tutti l’allevatore a subire gli aumenti delle derrate necessarie ad alimentare il bestiame ma non vede altresì aumentare granché il prezzo di realizzo del latte che conferisce.
La verità è che ci sono due pesi e due misure ed il range tra produzione e distribuzione continua ad aprirsi. Chi produce vede costantemente la riduzione dei propri margini ed ha come unica ancora di salvezza l’aumento della produzione mentre chi distribuisce non perde occasione e scusa per gridare all’aumento. E’ un gioco al massacro che oltre ad avere ripercussioni su produttori e consumatori rende sempre meno equa la ripartizione dei proventi alla filiera. E’ pertanto giusto che chi produce faccia chiarezza e informi i consumatori sulla realtà dei prezzi, perché chi saprà avrà i mezzi per valutare.

Biodisel dal grasso bovino, in Brasile è realtà.

Interessanti notizie in materia di energia giungono dal Brasile, via Terra e Vita, il settimanale dell’agricoltura edito da Edagriocole. Il paese sudamericano, da molto tempo all’avanguardia in materia di biocarburanti da fonte rinnovabile ha visto di recente l’inaugurazione di un’impianto per la produzione di bio combustibile da grasso animale. Il biodisel “da Bistecca” come è stato chiamato potrebbe coprire addirittura il 18% del fabbisogno nazionale (percentuale che da la corretta dimensione della portata dell’iniziativa).
La notizia apre un varco importante nella produzione di bioenergia nel riutilizzo degli scarti della macellazione. Una strada senza ritorno nel segno della sostenibilità.