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Berlusconi si ritrova nelle lettere di Mussolini a Claretta Petacci. C’è una ragione ed è il governare per troppo tempo.

Alla presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa, Silvio Berlusconi ha raccontato di essere impegnato in questo periodo nella lettura delle lettere di Benito Mussolini a Claretta Petacci. Lettere in cui Berlusconi afferma di ritrovarsi; in particolare quando il Duce sosteneva di non avere sufficienti poteri .
Quanto detto dall’ex Presidente del Consiglio non mi sorprende e lo considero ovvio perché c’è un aspetto che accomuna il Berlusconi di oggi al Mussolini delle lettere a Claretta Petacci ed è la longevità al Governo. Se sgombriamo la mente da preconcetti e dai pensieri sulla dittatura, sul fascismo e sul berlusconismo; se facciamo un’analisi delle situazioni strettamente politiche, comprendiamo che in entrambi i casi la ragione di queste affermazione stanno nell’errore di chi non ha capito che avrebbe dovuto lasciare il passo al rinnovamento.
Sorge spontaneo chiedersi per quanti anni queste due persone pensavano di dover governare, pensavano forse di esse gli unici in grado di farlo? Pensavano di essere eterni?
In conclusione mi voglio soffermare solo su di uno dei grandi errori commessi da queste due persone (certo… persone come tutti gli altri) ed è l’aver voluto governare per troppo tempo senza lasciare nel momento opportuno ad un degno successore.
Se ci pensiamo bene, in questi due casi a mancare è stato proprio il successore, colui che al massimo dopo 10 -15 anni prendeva in mano il partito e si contendeva con regolari elezioni il posto di capo del governo.
L’assenza di rinnovamento è il più grande errore politico, per anni ci hanno parlato di riforme ma chi le potrà mai fare? Chi siede da 20 anni in Parlamento?
Quando si capirà che siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile probabilmente si riuscirà a creare un sistema politico efficiente ed in grado di risolvere le problematiche del tempo.
Non è una mia teoria, è il ciclo della vita.

Sgomento per la crisi politica dell’Italia, le prossime elezioni con i soliti noti.

Provo forte sgomento per la situazione politica ed economica italiana. Mentre i mercati speculano sui nostri BTP e l’Europa chiede giustamente garanzie sulla riduzione del debito pubblico e sul rispetto delle regole che la coalizione di stati si è da sempre posta, in Italia assistiamo al solito “CAOS Politico”, uno sconcertante movimento di pedine e un’altrettanto deprimente susseguirsi di dichiarazioni inutile ed esclusivamente tese a distruggere più che a costruire.
Il Governo attuale e il suo presidente Berlusconi sono vicini alla conclusione anticipata del mandato, è ormai più inevitabile che evidente. E’ impensabile andare avanti in questo modo soprattutto perchè pare che il rispetto degli impegni presi in campagna elettorale interessi a pochi.
Presto si andrà ad elezioni, penso nel 2012, non prima perchè c’è bisogno come sempre di tanta campagna elettorale, di quei fiumi di parole che sono tutto nella politica italiana.
Non si illuda nessuno però che l’avvento di nuove elezioni sia da considerarsi come una svolta perchè le persone, i politici che si contenderanno le poltrone sono esattamente gli stessi che oggi siedono in Parlamento, gli stessi che avevano vinto le elezioni con Prodi nel 2006 e che dopo due soli anni hanno fatto crollare la maggioranza di centro sinistra. Questi ultimi sfideranno quello che resta di quel Pdl che aveva vinto nel 2008 e che dopo due soli anni è stato vittima di guerre intestine senza precedenti.
Questo è ciò che ha caratterizzato lo scenario politico italiano negli ultimi 5 anni, coalizioni vittoriose, maggioranze distrutte e pochi risultati per il paese. Per rendersi conto di quanto sia deludente questa situazione, basta pensare a come in alcuni stati del mondo chi viene eletto governa per 5 anni, 5 anni di lavoro. Noi italiani invece siamo particolari, e in cinque anni ne abbiamo viste di cotte e di crude.
Si, le elezioni almeno serviranno per calmare i mercati ma non ci sarà nessuna svolta, gli uomini sono gli stessi.