Monthly Archives: September 2005

Etichettatura: il caso colesterolo

In Tossic non ho ancora affrontato l’argomento grassi idrogenati. Non l’ho fatto perché non lo ritengo un tema importante? Assolutamente no! Il problema degli acidi grassi trans è di una gravità pazzesca! Ancor più grave è il fatto che non ne sia regolamentato l’utilizzo. E’ un caso se quando ci sono di mezzo gli interessi della grande industria le regolamentazioni tardano sempre ad arrivare? Intanto però le malattie cardiovascolari quanto gravano sul sistema sanitario nazionale? Affronterò questo tema con grande determinazione, come farò per le leggi sull’etichettatura. Ad esempio è fuorviante e ingannevole la scritta “senza colesterolo” (molto, molto usata), perché? Ad innalzare i livelli di colesterolo nel sangue, non è tanto la quantità di colesterolo assunta con la dieta, ma l’assunzione di grassi che a livello epatico vengono utilizzati per sintetizzare colesterolo, come ad esempio gli acidi grassi trans. Quanti consumatori non sono a conoscenza di questi particolari? Credo molti. E’ corretto quindi ingannare proponendo un prodotto privo di colesterolo, ma che in realtà contiene grassi idrogenati che porteranno all’incremento di colesterolo nel sangue e soprattutto all’aumento del rapporto tra colesterolo buono e colesterolo cattivo (LDL/HDL, importante fattore di rischio)?

Consumatori attenti! Se siete soggetti a ipercolesterolemia, non è sufficiente che un prodotto sia: “senza colesterolo”; indicato per voi è un prodotto contenente pochi grassi saturi, e soprattutto privo di grassi trans.

Riferimenti: Trashfood

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La Bresaola della Valtellina IGP è fatta anche con carni importate?

Ad essere protetto dalla denominazione IGP Bresaola della Valtellina è il tradizionale sistema di trattamento e stagionatura delle carni bovine eseguito in provincia di Sondrio. Mai però mi sarei aspettato di leggere che le carni utilizzate sono anche (o soprattutto) di provenienza estera. E l’incomparabile qualità delle carni italiane? E la grande tradizione zootecnica italiana (che ha proprio nella regione Lombardia una delle punte di diamante)?

E l’utilizzo di estrogeni, ormoni ecc. diffusissimo all’estero, ma opportunamente regolamentato in Italia a tutela dei consumatori?

Mi chiedo: se la Bresaola è prodotta a partire da carni di provenienza estera, è giusto definirla un prodotto tipico italiano? Secondo me no! Viene anche messa a nudo una grave lacuna presente nel disciplinare di produzione dell’IGP Bresaola della Valtellina, disciplinare che è stato approvato dalla Regione Lombardia, dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Comunità Europea.

L’IGP fatta in questi termini non ha senso (se trascuriamo ovviamente il lato puramente economico e di contribuzione legata alla promozione).

Infine io, pur essendo un discreto consumatore di Bresaola (la compravo anche per mio figlio di anni 2,5), d’ora in poi  la utilizzerò ancora solo nel caso sia specificato l’utilizzo di carni di provenienza italiana.

Riferimenti: Trashfood; Enotime

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Il Politico? Un mestiere che rende!

Da molti anni a questa parte, in ogni dibattito politico, i vari schieramenti ed i vari leader, hanno l’abitudine di affrontare temi e problemi riguardanti la nostra nazione, con la presunzione di chi ha l’assoluta certezza di trasformare situazioni difficili, in autentici paradisi terrestri. Sistematicamente però, quando giungono al potere, trovano sempre la situazione compromessa dalla gestione precedente e le svolte promesse non arrivano mai. Non accetto che si dica che l’ha fatto solo la destra o solo la sinistra, l’hanno fatto tutti! Da anni ormai si alternano al potere, promettono, promettono, ma la situazione non cambia. Le campagne elettorali (attualmente, c’è già quella per le politiche 2006) hanno le sembianze della presa in giro, alle proposte ed agli obiettivi concreti, sono state sostituite da tempo le “balle”! Non conta cosa si afferma, e l’onestà con la quale lo si fa, l’importante è far presa sulla gente ed acquisire voti.
La professione del politico, dovrebbe essere animata da una sorta di vocazione, da quello spirito che ti porta a cercare di migliorare la tua società, nell’interesse di tutti. Dalla politica emerge purtroppo la volontà di aiutare prima di tutto il suo circolo di eletti, con privilegi in qualche caso anche assurdi. La politica? E’ una bella professione, fatta di persone importanti, che decidono e che guadagnano molto e molto bene. Bell’esempio di socialismo!
I privilegi? Sono tanti e li vedremo in seguito, e cercheremo di farlo con comprensione.

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La mia azienda: quanta pioggia!

Venerdì 9 e domenica 11 settembre, di pioggia né è caduta veramente tanta ed ho temuto per i raccolti. La preoccupazione è stata tanta, e gli interventi da eseguire, mi hanno impedito di documentare fotograficamente la situazione, che vedeva rogge e canali stracolmi uscire dagli argini. Fortunatamente la rete irrigua ha retto ed i danni sono stati irrisori. Le risaie, venerdì mattina completamente asciutte, sono state nuovamente sommerse dalla pioggia.

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La mia azienda: il riso Loto è il più vicino alla mietitura.

Il riso Loto, che ha un ciclo vegetativo di 135 giorni (è quindi un riso precoce), sembra essere tra le varie tipologie di riso coltivate nella mia azienda, quello che raggiungerà la maturazione prima. Il taglio dovrebbe avvenire verso il 20 di settembre. Il riso Loto, semplice da coltivare e discretamente produttivo, può essere utilizzato per qualsiasi preparazione, ma le sue potenzialità, vista la tenuta alla cottura e la capacità di assorbire i condimenti non ottimali, sono limitate, anche a causa delle dimensioni del granello, decisamente più piccolo rispetto a quello del Carnaroli.

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La mia azienda: risaie asciutte e Carnaroli quasi maturo

Le mie risaie sono ormai completamente asciutte (a fine agosto l’acqua viene fatta defluire attraverso apposite canaline di scolo). Il riso sta procedendo verso il giusto grado di maturazione. Il più pregiato dei risi che coltiviamo, il riso Carnaroli di Baraggia Biellese è ancora lontano dalla completa maturazione, è però in condizioni ottimali e si profila un buon raccolto soprattutto sotto il profilo qualitativo.

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Pappa reale, miele, integratori arricchiti ……. di cloranfenicolo

Spesso mi chiedo se in Italia ed in Europa vi sia una qualche forma di vigilanza e di controllo qualitativo nei confronti della grande massa di prodotti alimentari che provengono dall’Asia. Di merci respinte perché non rispettose delle normative igienico – sanitarie non se ne sente mai parlare. Poi scopro che tanti integratori alimentari fatti con pappa reale cinese sono contaminati da antibiotici.

Dubbi non è ho mai avuti, conosco bene le filosofie di produzione di alcuni stati, dove non c’è il necessario rispetto per il valore della vita umana. Come si può però giudicare uno stato come l’Italia o peggio ancora l’Europa, che non è in grado di fermare l’ingresso di prodotti tossici, che vengono poi inconsciamente assunti con la dieta da migliaia di persone. C’è il necessario rispetto, sempre per il valore della vita umana, da parte della Comunità Europea che non vigila sufficientemente e non è in grado di fermare l’ingresso di prodotti tossici per la sua popolazione? C’è il necessario rispetto per i lavoratori italiani (in questo caso abbiamo l’esempio degli apicoltori, ma quanti altri…), che producono in modo corretto e leale, ma sono lasciati a se stessi, a subire la concorrenza a prezzi stracciati di prodotti simili ma contaminati? L’impressione è che la Comunità Europea sia rispettosa solo degli interessi dei grandi importatori e delle grandi industrie, che grazie ai prodotti asiatici vedono aumentare i loro profitti. La storiella che i prodotti asiatici costano meno a causa del minor costo della mano d’opera, è vera, ma solo in parte. Ad esempio, negli allevamenti è l’utilizzo smisurato di antibiotici e farmaci a fare sempre la differenza.  

 

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Politici o Nomenklatura?

La politica è sempre stata una mia grande passione. Attualmente, pur stimando molti politici, mi vedo costretto a esprimere il forte disagio che provo osservando l’odierna classe politica. L’accostamento alla Nomenklatura russa secondo me regge. Chi riesce a diventare un politico (non è affatto facile, visti i costi delle campagne elettorali e le gerarchie presenti all’interno dei partiti (questi ultimi vere oligarchie) è come se entrasse in una classe sociale privilegiata.
Mi chiedo come faccia un politico ad esprimersi col giusto spirito politico visti gli introiti e i privilegi che derivano dalla sua professione? Come può un politico non essere condizionato dalla paura di essere estromesso da questa classe privilegiata?
Politico? E’ secondo me un grande affare, è una professione che rende. Ho l’impressione che per troppi l’obiettivo primario sia esserci e non fare. Io credo che il sistema non funzioni più. E’ da riformare, certamente prima della famigerate riforme, alle quali tutti inneggiano.

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Alcune considerazioni sul riso.

Di seguito, un commento da me fatto, a seguito di molte perplessità espresse sui meccanismi italiani ed europei di aiuto all’agricoltura ed anche al settore riso.
In difesa dei risicoltori, chiamati in causa, è opportuno dire che questi, me compreso, sono in costante balia delle industrie trasformatrici, che sono loro a determinare il prezzo di acquisto. La borsa merci è solo un luogo di incontro e di minima contrattazione, tant’è che comunemente noi lo chiamiamo il mercato del riso. Il meccanismo del prezzo d’intervento non funzionava come è stato descritto nel post precedente, ora comunque di fatto non esiste più. Una parte considerevole del reddito di un risicoltore è data dalla PAC quindi a tanti verrebbe proprio da dire: “i soliti sussidi all’agricoltura”, ma non è così. Sembrano tanti soldi, soprattutto se sommati agli incassi relativi alla vendita del prodotto, ma non è così. I risicoltori, come gran parte degli agricoltori, sono solo pedine di un sistema, dove a pagare sono sempre loro (i risicoltori (per potersi permettere il Mercedes un risicoltore deve avere un’azienda del valore di almeno 2.000.000 di euro)). A guadagnare è soprattutto chi gravita e fa affari attorno all’agricoltura. Sarebbe opportuno chiedersi anche quali sono le dimensioni della fetta di ciò che il risicoltore incassa che finisce nelle tasche delle potenti multinazionali, o nelle casse dello stato. Di certo la risicoltura è in declino, in quanto i costi di produzione sono in costante crescita e le aziende piccole stanno scomparendo. E’ semplice dire che le aziende italiane sono in crisi perché non competitive sotto il profilo del prezzo, ma è leale la concorrenza che ci viene fatta dai produttori stranieri? Si, loro producono a costi inferiori, ma ci siamo mai chiesti come? Perché in Italia non è consentito coltivare come fanno all’estero? Perché noi rispettiamo i tempi di carenza e invece all’estero trattano sempre e consecutivamente? Ed il riso Asiatico, dove viene raffinato? E l’HACCP? Che trattamenti subisce per sopportare i lunghi viaggi in nave? Teniamoci stretti i prodotti della nostra terra, lo dobbiamo alla nostra salute e a quella dei nostri figli. I costi dei contributi all’agricoltura europea non sono poi così alti. Andiamo a confrontarli ad esempio con gli esorbitanti costi della politica.
Quanto al riso che abbiamo ora in Italia, è un lontano parente di quello asiatico, in quanto è il frutto della selezione fatta dai nostri ricercatori. La qualità, la bontà, la tenuta alla cottura del nostro riso, sono il frutto della mentalità e della cultura italiana. Risi come il Carnaroli, il Sant’Andrea, il Baldo, ecc. non hanno eguali al mondo. E’ anche estremamente facile da dimostrare.
Forse il riso asiatico è più buono perché arriva già condito. Il condimento, è però quello che si misura in p.p.m.

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Claudio ed il palco degli U2 a Milano.

L’occasione è quella di un saluto all’amico Claudio, che oggi è finito sotto i ferri (ernia), e che vediamo in questa foto scattata il 21 luglio, davanti al maestoso palco degli U2. Osservando la foto, sopra la spalla sinistra di Claudio, si può vedere anche il settore dove io mi trovavo quel giorno, e da dove ho visto il concerto. Auguri a Claudio per una pronta guarigione!

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Riferimenti Concerto U2