Category Archives: Salute

Meglio le Zanzare degli insetticidi.

Mi ero già espresso sulle disinfestazioni anti – zanzara, sulla loro tossicità e su come il benessere derivante dall’assenza dell’insetto prevalga sull’aspetto salutistico. Sull’argomento interviene ora anche Beppe Grillo dando voce a chi conduce una giusta battaglia nel segno della salute.

Meglio le Zanzare degli insetticidi!

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Un’assurdità il vino ai trucioli!

Sembra che il legno in enologia stia passando da materiale utilizzato per la costruzione di contenitori destinati alla conservazione e all’affinamento a prezioso ingrediente. E’ così che la Commissione Europea (autentica minaccia per le peculiarità italiane) intende il vino del futuro e sta procedendo verso la regolarizzazione dell’utilizzo di trucioli di legno di rovere in enologia; trucioli magari anche ben tostati per conferire al vino quel sentore di vaniglia tanto apprezzato in questi anni. Gli interessi in gioco sono molti ma la battaglia è persa in partenza, i trucioli non sostituiranno mai la botte, faranno entrare il vino simil invecchiato tra i prodotti di massa ma allo stesso tempo peggioreranno notevolmente il livello qualitativo di questa tipologia di vini. La qualità del vino trionferà sempre e nel vino la qualità è italiana (come del resto in molti altri settori dell’agroalimentare).

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Alberghi e ristoranti a conduzione famigliare, una preziosa risorsa.

La globalizzazione ha ormai contaminato anche le nostre vacanze con un’eccezione significativa che è costituita dalle strutture ricettive a conduzione famigliare, più difficili da trovare ma ancora presenti in misura importante nel nostro paese. A differenziare inesorabilmente le conduzioni famigliari è soprattutto la selezione dei servizi e dei prodotti alimentari che se gestita in questo ambito comporta un miglioramento della qualità del servizio notevole. In particolare la selezione dei prodotti alimentari può essere effettuata in un contesto più ristretto e direttamente con i produttori. Grandi differenze anche nel pescato (quasi assente nelle grandi strutture ricettive), con albergatori abili nel saper selezionare la merce in base alla disponibilità dei mercati ittici presenti in loco. Inoltre la cucina locale è praticamente patrimonio esclusivo di queste strutture. Una manna se pensiamo che le grandi strutture vengono rifornite dai grandi centri distributivi ed è così che sulle tavole finiscono verdure, pesce e altri alimenti d’importazione.

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Disinfestazioni anti – zanzara, sono tossiche?

Le zanzare rappresentano da sempre un problema notevole, una minaccia per il nostro benessere ma anche economica per le località turistiche (pesanti infestazioni possono condizionare in modo estremamente negativo le presenze di turisti). Il problema “zanzare” ha anche un costo sociale notevole visti i capitali investiti nella ricerca e per le disinfestazioni, spesso però con risultati insoddisfacenti.

Il rimedio più utilizzato sono le disinfestazioni, economiche ed efficaci ma troppo spesso non salutari per il nostro organismo. Alcuni insetticidi utilizzati sono tutt’altro che atossici e hanno una forte persistenza nell’ambiente (è proprio la forte residualità una delle ragioni della loro efficacia). L’impressione è che il benessere derivato dall’assenza del temuto insetto prevalga sull’aspetto salutistico ed è a mio modo di vedere un’errore.

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E’ di qualità l’alimentazione delle vacanze?

Siamo vicini al grande esodo estivo e le strutture ricettive delle località turistiche stanno per riempirsi. E’ un momento atteso tutto l’anno, un’occasione per rilassarsi e per recuperare energia in vista della ripresa delle attività lavorative. Se da un lato vi è assenza di stress da lavoro, in vacanza spesso compare stress alimentare, per ragioni quantitative e qualitative. In vacanza raramente ci si controlla, nella maggior parte dei casi ci si abbuffa, attratti dalle specialità gastronomiche delle località turistiche. Il problema però non è esclusivamente di tipo quantitativo ma è anche e soprattutto la qualità a destare preoccupazione. Da tempo a finire nelle tavole delle vacanze sono i prodotti di massa e da primo prezzo; è un mercato al risparmio che sta peggiorando di anno in anno l’offerta gastronomica di molte strutture ricettive. Il tutto in ragione di un maggior profitto e certamente non della sopravvivenza. In conclusione oltre alle nostre abitudini alimentari largheggianti, è la qualità degli alimenti che finiscono nelle tavole delle nostre vacanze a determinare stress e a peggiorare il livello dei nostri soggiorni.

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Anche il panino nell’era dei prodotti confezionati.

Ridateci i panini di una volta!

Una breve sosta pranzo in una nota località di villeggiatura ha lasciato sconcertati me e mia moglie. E’ stato il poco tempo a nostra disposizione ad indirizzarci verso un piccolo break con tanto di panino e birretta. La sorpresa per noi è stata di quelle clamorose, al terzo tentativo ci siamo arresi e abbiamo consumato il nostro panino preconfezionato. E’ un’assurdità, neanche più i panini siamo capaci a fare?

Il Panino, autentica ghiottoneria (ovviamente se ben preparato) è una valida e saporita alternativa al pranzo, oltre che autentico piacere ed energia pronta per tutte le ore. Un panino cattivo (non una rarità tra i preconfezionati) è quanto di peggio si possa mangiare e forse anche tollerare vista la semplicità con cui si può preparare.

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Sicurezza alimentare, segnali sconfortanti.

Il caso dei cartoni per le pizze da asporto e della tossicità di alcune sue componenti, getta molti consumatori in una situazione di grande sconforto, in cui molti si chiedono se sia ancora possibile alimentarsi in modo sano.

Cartoni per pizza, Tetrapak e Itx, com’è possibile che prodotti di così ampia diffusione rivelino tossicità? E i controlli? E’ sempre più opportuna e necessaria un’attenta rivisitazione delle tecniche di confezionamento e imballaggio dei prodotti alimentari; i consumatori hanno bisogno di certezze, questa situazione non è più sostenibile.

 

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Influenza aviaria: attenzione, ci stiamo facendo del male.

La situazione legata all’influenza aviaria è sempre più difficile e i ritrovamenti di volatili contaminati dal virus H5N1 si susseguono a ripetizione.

I potenziali rischi per l’uomo ci sono, è inutile e controproducente nasconderli, ma sono abbondantemente controllabili con un’attento monitoraggio.

Complessivamente la situazione è sotto controllo, ma i media con la loro continua ricerca dello scoop continuano ad aggravarla.

La produzione avicola è in pesante crisi, e con lei anche tutte le attività collegate, come il mercato dei cereali. L’avicoltura italiana, probabilmente la più sicura oltre che qualitativamente la migliore al mondo, rischia quindi la chiusura, e non è detto che abbia poi ad emergenza passata la volontà e la forza di ripartire. La chiusura dei nostri allevamenti potrebbe esporci a future e consistenti importazioni di carni avicole dall’estero, con un evidente peggioramento della qualità delle carni stesse; come dire, oltre al danno la beffa.

 

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Era buona la pasta all’ocratossina.

Le analisi hanno determinato che l’ocratossina nel grano canadese sequestrato mesi fa a Bari, era presente in quantità tollerabili. Tutto risolto quindi e probabilmente sono doverose delle scuse a Casillo, a questo punto accusato ingiustamente, perché il grano da lui importato conteneva ocratossina in quantità inferiori alla soglia massima consentita di 5 ppb. A mio modesto parere rimangono però molti dubbi, che lasciano perplessità sui sistemi di controllo che dovrebbero garantire l’immissione al consumo di prodotti non contaminati.

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Si può vivere di soli vegetali?

Si può vivere di soli vegetali?

Io credo di no e considero sbagliata la dieta vegetariana. Per dieta corretta intendo quella in grado di evitare qualsiasi tipo di carenza in tutte le fasi della vita di un’individuo.

Importante è essere autosufficienti, il ricorso all’integrazione è un potenziale errore, in quanto non sempre ci si rende conto autonomamente delle proprie carenze alimentari.

Il mondo scientifico, più che cercare di proporre anche le teorie più stravaganti di alcune sue componenti, deve indirizzare le persone verso la condizione di autosufficienza alimentare, che non può esserci nel caso di dieta vegetariana. Solo metodi concreti e semplici da seguire, perché come spesso accade le persone interpretano a modo loro e qualcuno ne fa dolorosamente le spese.

 

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