L’agricoltura e la ricerca della massima produzione, un’obbligo di questi tempi.

I mercati internazionali del riso, il cereale più diffuso al mondo, hanno segnato in queste ultime settimane una crescita iperbolica dei prezzi. E’ un fatto sconvolgente dovuto essenzialmente alle scorte di prodotto ridotte ai minimi. La disponibilità di riso nei mercati internazionali è anche diminuita per via dell’incremento dei consumi interni di molti stati tradizionalmente esportatori. La situazione è seria e impone al mondo agricolo la ricerca della massima produzione possibile, uno scenario impensabile fino a pochi anni fa per noi italiani, dove si finanziava per lasciare le superfici incolte. Negli ultimi anni sembrava inoltre che il futuro di parte dell’agricoltura fosse destinato alla produzione di energia ma le notizie di questi ultimi giorni mettono al primo posto l’esigenza di produrre per l’alimentazione umana. Oltretutto è un’esigenza che sembra non lasciare spazio ad altre forme di coltivazione se non a quelle portate alla ricerca della produttività massima. L’agricoltura si trova in un momento di grandi interrogativi e probabilmente di svolte epocali. Il mondo ha fame ed è indispensabile produrre, produrre di più.
Riflettiamoci.

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