Sono bastate poche ore di caldo torrido dopo circa un mese al di sotto delle temperature medie per portare la nostra nazione in allarme energetico. Il sistema al momento regge ma siamo agli inizi di un’estate che promette di rivelarsi molto calda. A determinare il grande assorbimento di energia sono principalmente i condizionatori d’aria, ormai utilizzati più che per alleviare le sofferenze causate dall’afa per mantenere all’interno di abitazioni e uffici assurde condizioni di fresco. Per intenderci, un condizionatore dovrebbe essere utilizzato per mantere temperature intorno ai 23- 25° Celsius, condizioni vivibilissime considerata anche l’azione deumidificante. Accade però spesso che molti condizionatori lavorino a temperature a volte anche al di sotto dei 20° che oltre a non essere proprio salutari per l’uomo rappresentano un pesante costo ambientale di cui si dovrebbe tener conto.
Credo sia giunto il momento di regolamentare l’utilizzo di questi elettrodomestici, cosa assai difficile visto che al costo ambientale vengono sempre anteposti i ricavi da consumo energetico.
Sono d’accordo l’impatto ambientale é devastante, ma chiederne la regolamentazione e, sopratutto, ottenerla vuol dire solamente mettere un altro balzello, questa volta santificato dalla motivazione ecologica, ma sarebbe solo ed unicamente un altro balzello che andrebbe a confluire nel mare magnum della fiscalità generale senza migliorare di un pelo i consumi elettrici. Se vogliamo regalare altri soldi allo stato questa può essere una via.