Diminuisce l’uso di fitofarmaci in Italia.

Si! l’utilizzo di fitofarmaci (qualcuno si ostina a chiamarli pesticidi anche se è sbagliato) in Italia è diminuito negli ultimi anni.

Ma come, il rapporto Inea non dice esattamente il contrario?

Una attenta e corretta lettura dei dati dimostra che dal 2000 al 2003 l’utilizzo di fitofarmaci si è ridotto notevolmente e in modo costante (addirittura anche del 12,5%). Nell’annata 2004 vi è però un’inversione di tendenza e abbiamo un incremento dell’uso di fitosanitari (i consumi totali rimangono comunque nettamente inferiori a quelli del 2000).

Quindi si può dire che nel quinquennio di riferimento l’utilizzo di fitofarmaci in Italia è diminuito notevolmente.

E’ facile comprendere il perché dell’inversione di tendenza del 2004: l’annata è stata molto piovosa soprattutto in primavera estate, ed è la causa del maggior utilizzo di fungicidi (praticamente i soli responsabili dell’incremento).

I dati secondo me confermano la crescita professionale dell’agricoltura italiana, che riduce l’utilizzo di prodotti fitosanitari (sempre più rispettosi dell’ambiente).

Lascia amarezza la visione distorta che alcuni danno (magari anche inconsciamente). Sarebbe più opportuno confrontare i dati Italiani con quelli stranieri (anche dei paesi europei), emergerebbe sicuramente che noi oltre ad utilizzare meno fitofarmaci, utilizziamo quelli più tecnici, evoluti e rispettosi dell’ambiente.

 

Pubblicato su Tossic. 

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