Category Archives: vino

Non solo Risotto. Le ricette Goderecce, spaghetti con peperoni, wuster meraner e panna. Gutturnio 2006.

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Non solo Risotto. Anche se il risotto è il nostro piatto preferito (per gusto e per tradizione) riusciamo a trovare grandi soddisfazioni anche in un piatto di pasta ed in molte altre ricette “goderecce” piacevoli e di grande gusto. La prima che proponiamo è preparata con un sugo preparato con soffritto di cipolle (per l’occasione di Cannara) e peperoni a pezzetti su olio extra vergine di oliva (tratturello). Dopo una breve cottura abbiamo aggiunto i wuster meraner affettati con uno spessore di circa 3 mm, fuoco vivo per alcuni minuti e aggiunta di panna. Pronto il sugo si aggiunge la pasta (ho usato i sempre ottimi spaghetti Barilla n°3) si rimestra accuratamente, si serve e la “ricetta godereccia” è pronta e va abbianta ad un vino piacevole come il Gutturnio 2006 dei colli piacentini che abbiamo utilizzato noi.
N.B. Preparare questo piatto è semplice e soprattutto veloce (in mezz’ora prepari un gran bel pasto ed è alla portata di tutti). Per quanto mi riguarda è una pasta tra le più saporite e gustose mai provate.

Grande Franciacorta.

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Il Franciacorta, lo spumante metodo classico tutto italiano è in costante crescita ed il suo consenso aumenta anche al di fuori della nostra Nazione.

Quali Bollicine amici sovversivi per il brindisi di Capodanno?

Se non siete abbastanza sovversivi del gusto per preferire bollicine esterofile a quelle nostrane non leggete questo articolo, non fa per voi.

Mai mi sognerei io di iniziare l’anno con bollicine non italiane e visto che ci sono segnalo un paio di etichette tra quelle che più apprezzo e che vi consiglio:
Balter brut riserva (chardonnay) e Orsolani cuvee’ storica (Erbaluce).

Vogliamo parlarne aggiungendone altre a questa breve lista, ad esempio tra gli eccellenti Franciacorta oppure in Piemonte il metodo classico di Bruno Giacosa o il Reirì di Pozzo (Viverone, Erbaluce)?

La UE e lo zucchero nel vino, ulteriore esempio di quanto siamo distanti.

Passo dopo passo diventa sempre più difficile non prendere le distanze dalla politica agricola dell’Unione Europea e della sua Commissione. Prendere le distanze perchè non ci rappresenta nel modo più assoluto. L’Europa delle banche, costruita sulle grandi rendite Finanziarie continua a muoverfe passi contro le produzioni “vere”, a vantaggio esclusivo dei prodotti “finti” più omologati, più semplici da produrre e da distribuire nel facoltoso mercato della distribuzione di massa.
Ora anche lo zucchero nel vino, con un voltafaccia francese che lascia stupefatti e perplessi. Ovviamente le etichette non menzioneranno alcunchè, d’altronde sono proprio figlie di questa politica bugiarda nei confronti della tradizione e dei prodotti che la terra crea senza manipolazioni alcune. L’Italia farà strada a se, ne siamo orgogliosi e urleremo sempre a gran voce che da noi lo zucchero nel vino non si mette.
E ora prepariamoci agli altri affondi che la Commissione Europea si appresta a muovere contro le nostre tipicità.

Golosaria 07: grandi soddisfazioni per i Sovversivi del Gusto Piemontesi.

Sono già trascorse due settimane dall’ultima Golosaria, svoltasi al Palazzo Isozaki di Torino ma il ricordo di due giornate stupende è ancora vivo. Abbiamo incontrato molta gente e molti amici tanti dei quali produttori come noi. Abbiamo assaggiato vini molto buoni, tra cui un Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle Rayon 2006 ed un Nerello Mascalese “Passopisciaro” 2004 fantastici. Abbiamo conosciuto di persona un produttore di Barolo che stimiamo molto, Teobaldo Cappellano. E soprattutto abbiamo ricevuto riconoscimenti importanti che ci ripagano del duro lavoro.

Edoardo Bresciano, il Corsaro, è stato oggetto di questa bellissima dedica sul Golosario 2008.

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Artigiani Radiosi 2007 per il sottoscritto e per l’azienda della mia famiglia.

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Durante la premiazione, sul palco io e mio fratello Matteo, Paolo Massobrio ha accennato alla grande moralità con cui svolgiamo il nostro lavoro ed è stato per noi molto gratificante.

Sul palco anche l’amico Luca Ripellino, sempre più un punto di riferimento per le sue grandi competenze gastronomiche.

Opinioni sul Vino: quando un disciplinare può minare l’identità di un vino, il caso del Roero Arneis e della nuova DOCG.

Il Roero Arneis è un vino bianco che ha segnato la mia esistenza. E’ un vino che adoro e che ha accompagnato molti miei pranzi e cene soprattutto quando in menù c’erano piatti a base di pesce. Non solo a tavola, ma anche come aperitivo, la bevibilità, l’armonia, la freschezza e aggiungendo un termine tutto mio la delicatezza di questo vino hanno sempre arricchito i miei momenti. Ora anche il Roero Arneis è cambiato, la DOCG, il nuovo disciplinare e la ricerca di una gradazione alcolica più “nobile”, hanno fatto perdere a mio avviso parte dell’identità di questo vino. Per me il Roero Arneis è un vino da 12°, 13° sono troppi e rendono caldo questo stupendo vino bianco piemontese. Io non comprendo le ragioni di queste scelte e vorrei che qualcuno mi aiutasse a farlo. Per quanto mi riguarda mi accontenterò delle doc di ricaduta ed ho già in temperatura qualche bottiglia di Langhe Arneis.

A chi di “guide” si interessa.

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Quanto ci piacciono queste parole Teobaldo… Hanno scaldato l’anima di noi sovversivi. Era il nostro fine pasto nella cena del Bollito misto a Carrù. Sono emozioni uniche, è proprio vero che il vino si porta dietro la storia di chi l’ha prodotto (natura e produttore), è quello che sosteniamo da sempre e che giorno dopo giorno ci da sempre più forza.
Grazie Teobaldo.

Un’assurdità il vino ai trucioli!

Sembra che il legno in enologia stia passando da materiale utilizzato per la costruzione di contenitori destinati alla conservazione e all’affinamento a prezioso ingrediente. E’ così che la Commissione Europea (autentica minaccia per le peculiarità italiane) intende il vino del futuro e sta procedendo verso la regolarizzazione dell’utilizzo di trucioli di legno di rovere in enologia; trucioli magari anche ben tostati per conferire al vino quel sentore di vaniglia tanto apprezzato in questi anni. Gli interessi in gioco sono molti ma la battaglia è persa in partenza, i trucioli non sostituiranno mai la botte, faranno entrare il vino simil invecchiato tra i prodotti di massa ma allo stesso tempo peggioreranno notevolmente il livello qualitativo di questa tipologia di vini. La qualità del vino trionferà sempre e nel vino la qualità è italiana (come del resto in molti altri settori dell’agroalimentare).

Pubblicato su Tossic. 

Il vin Brulé: contro i mali di stagione.

I giorni della merla si avvicinano, e in molti, tra cui il sottoscritto sono alle prese con i cosiddetti mali di stagione. Tutti utilizziamo i più disparati prodotti chimici in grado di darci sollievo, e spesso ignoriamo alcuni rimedi naturali, che oltre ad essere piacevoli, sono anche di grande aiuto. Uno di questi è il vin Brulé, provate a berlo prima di andare a dormire e vi accorgerete delle sue potenzialità.

Il vin Brulé si prepara scaldando del vino che a temperatura dovrà essere incendiato per bruciare l’alcool presente. Fondamentali sono le spezie che vanno aggiunte al vino prima di riscaldarlo. Indispensabili sono: cannella, chiodi di garofano e bacche di ginepro, alle quali si può aggiungere con risultati migliorativi anche semi di finocchio, coriandolo, anice stellato e noce moscata.

 

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Marsala Baglio Florio: superbo.

Mercoledì sera a conclusione di una veloce cena con l’amico Liborio, abbiamo degustato un superbo Marsala Baglio Florio del 1989.

E’ stata una cena alla “piemontese” accompagnata da vino e dessert siciliani. Siamo partiti con un’antipasto di carne cruda in Bagna Caöda accompagnata da verze del mio orto e da Grignolino d’Asti Carlin de Paolo. Non poteva poi mancare il mio riso Carnaroli, in un bel risotto al radicchio. Di secondo un semplice arrosto di carne nostrana, accompagnato da un’eccellente Cabernet Sauvignon Piconello Rizzuto. Infine un’assaggio di Toma della valle di Oropa, ed il Marsala con dolcetti di mandorle siciliani.

Un’ottima cena preparata in pochissimo tempo e con prodotti locali (lo dico soprattutto in riferimento alla crescente diffusione dei piatti pronti, da me detestati).

Strepitosi infine Grignolino, Piconello e Marsala, ma quest’ultimo mi ha letteralmente impressionato, superbo.

 

Pubblicato su Tossic.