Monthly Archives: October 2005

La mia azienda: Pannocchie di riso Loto.

Nella foto alcune pannocchie di riso Loto.

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La mia azienda: il taglio del riso Loto/2

Una strada di campagna durante il taglio del riso.

Pubblicato su Agricoltura. 

La mia azienda: il taglio del riso loto

Si taglia il riso loto. Nella foto anche la mietitrebbiatrice Laverda M 152 R, datata 1982 ma ancora perfettamente funzionante.

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Burro o margarina? Sicuramente burro!

Quante parole si sono sprecate in questi anni contro il burro perché costituito da grassi saturi di origine animale…. In cucina il burro è un elemento molto importante, che in linea di massima può essere adeguatamente sostituito dall’olio extra vergine di oliva. Il burro, soprattutto nelle preparazioni industriali può essere sostituito con notevoli vantaggi dalle margarine vegetali (il più delle volte costituite da grassi idrogenati). Se i vantaggi per la produzione industriale ed anche artigianale di dolciumi sono molti (le margarine costano meno, si conservano e si lavorano più facilmente), sotto il profilo alimentare evidenziano molte lacune soprattutto, ma non esclusivamente legate alla presenza di grassi trans. E’ quindi opportuno rivalutare l’utilizzo del burro, soprattutto se moderato. E’ doveroso inoltre affermare che al fine della nostra salute, e della prevenzione delle malattie cardiovascolari il  burro è da preferire alla margarina. Personalmente consiglio di utilizzare sempre olio extra vergine di oliva, ma quando è necessario, anche un po’ di sano e buon burro, non fa assolutamente male.

Dalle mie parti, ad Oropa è tradizione mangiare la polenta concia, fatta con la Toma Maccagno. A cottura si aggiunge il burro fuso. Spettacolo!

 

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I costi della pubblicità.

La pubblicità costa, eccome se costa! Le campagne pubblicitarie televisive e sui principali quotidiani e riviste nazionali, non sono alla portata di tutti. Chi se le può permettere? Esclusivamente chi ha grossi volumi di vendita. Quanto incide però sul prezzo di vendita la pubblicità, visto che tanti non possono permettersela? Secondo me molto. Mi chiedo questo: se in un punto vendita troviamo due prodotti, uno fortemente  pubblicizzato e l’altro no più o meno allo stesso prezzo, i casi sono due, o il prodotto non pubblicizzato ha un margine di guadagno superiore, oppure chi pubblicizza, o recupera il gap con le maggiori vendite (secondo me non è sufficiente) oppure deve risparmiare sulle materie prime e sulla produzione. Questo in apparenza potrebbe sembrare privo di senso, tu pubblicizzi un prodotto come il più buono e genuino di tutti, e poi risparmi sulle materie prime, sulle certificazioni e sulle tecniche di produzione? Perché? Sbaglio o è più remunerativo investire in pubblicità che in qualità? D’altronde devi semplicemente convincere i consumatori che è il tuo prodotto quello più buono e genuino. E’ solo una mia convinzione oppure è la realtà?

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