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Equità sociale.

L’avvento del nuovo Governo Monti ha portato una ventata di ottimismo che non può che dare serenità. Dovrebbe essere sempre così ma purtroppo soprattutto dopo le varie consultazioni elettorali in Italia prende sempre il sopravvento la polemica ed il contrasto politico, spesso livoroso.
In questi giorni si parla molto di equità sociale e mi fa molto piacere. Sostengo da sempre la necessità di ricercare attraverso la politica il raggiungimento di una condizione di equilibrio sociale che consenta a tutti di sentirsi parte del sistema e non appendice marginale e inutile.
Una società satura di disparità sociali in cui tanti hanno troppo e altrettanti hanno troppo poco non può reggere, soprattutto in momenti di grande crisi.
Rendere equa una società non significa però togliere a chi ha di più per dare a chi ha di meno. Certo, chi ha di più deve contribuire di più al sostentamento dello Stato ma non si può ridurre il tutto ad un dare e ricevere.
L’equità sociale si raggiunge esclusivamente dando a tutti la possibilità di crescere e di ottenere sul campo, sul lavoro risultati soddisfacenti, sia dal punto di vista economico che personale. Non è tanto l’avere che rende felici perchè con i feticci di questo tempo, più hai e più vorresti. Il possedere tutto ciò che si vorrebbe non sarà inoltre mai e poi mai sinonimo di felicità.
La vita è fatta su misura per chi si sa accontentare, per chi sa quotidianamente apprezzare la bellezza delle persone ha accanto e sa condividere con gioia quello che c’è e non rimpiangere quello che non c’è.
La crisi che stiamo vivendo e che sta sempre più stringendo la sua morsa avrà sicuramente un valore sociale perchè ci aiuterà ad apprezzare ciò che abbiamo che solo apparentemente può sembrare poco.
Detto questo, le persone devono avere la possibilità di crescere, di produrre, di inventarsi nuove aziende, nuove attività. Tutti devono avere la possibilità di creare e di investire nel proprio futuro. Tutti devono poter inseguire un sogno, a patto che sia concreto.
Per arrivare a questa condizione non sono poche le barriere da abbattere, ci sono molte delle maglie di quella rete che tende a legare tutto a se che vanno interrotte. La società deve essere globalizzata ma questa non deve essere la condizione predominante.
Una società più equa è sicuramente anche più umana e meno materiale, questo è un grande sogno ma non potrà mai essere l’opera di un solo Governo per farlo avverare.

Buon Lavoro al Governo Monti.

E’ doveroso esprimere soddisfazione per il nuovo Governo guidato da Mario Monti. E’ un Governo costituito da persone di grande spessore ed è stato voluto fortemente dal Presidente della Repubblica Napolitano che nell’occasione ha dato grande esempio di correttezza istituzionale e di bravura.
Il Governo Monti è apprezzato un po’ da tutti, a parte rare eccezioni peraltro scontate e figlie di quella teoria politica dello stare in disparte quando ci sono decisioni difficili da prendere al fine di non scontentare il proprio elettorato.
Oggi si respira una ventata di aria nuova, una sensazione di sollievo dopo anni di scontri politici costanti e senza senso. Probabilmente l’Italia non è ancora pronta per il bipolarismo perchè manca la capacità da parte dei politici e dei loro sostenitori di accettare i risultati elettorali. Meglio affidarsi quindi a governi condivisi da più fazioni politiche.
E’ un vero peccato infine che i soliti faziosi della politica abbiano fatto iniziare questa nuova e promettente fase politica con comportamenti inqualificabili all’atto delle dimissioni di Berlusconi.

L’Italia sta volando al tappeto ma c’è anche chi è pronto a festeggiare.

Quella i oggi è per l’Italia una delle giornate più lunghe e più tristi.
Tutti hanno ormai capito che siamo sull’orlo di un precipizio tranne la politica italiana e i suoi attori principali.
Sembra quasi che la politica viva in un mondo diverso dal nostro, un game dove si gareggia per conquistare il potere. La situazione economica con il dramma della crisi che si fa sempre più irreversibile ed i nostri politici che proseguono con quella ridicola conta di quei 3 o 4 numeri che tengono in piedi o buttano giù il governo.
E’ clamoroso ma prima di risolvere i problemi che ha la Nazione, unica ragione che ha spinto gli elettori italiani a votare sia chi si trova tra le poltrone di maggioranza e sia chi si trova tra quelle di minoranza, c’è sempre da conquistare il potere.
Il bene dell’Italia non viene mai prima della conquista del potere politico, sempre dopo.
E’ pazzesco poi che da almeno un anno una folta schiera di politici all’opposizione, compresi alcuni eletti nella maggioranza continuino imperterriti a chiedere il “passo indietro” a chi ha vinto le elezioni, senza considerare minimamente la possibilità di farne uno proprio di “passo indietro”, sempre per il bene dell’Italia.
Non c’è purtroppo sufficiente senso dello stato ed il dramma sta nel constatare che questa lacuna riguarda tutti.
Questa gente non ha però capito che le loro battaglie per il potere riguardano poco gli italiani che avrebbero il diritto di aspettarsi governi efficienti, duraturi e capaci di dare risposte all’Europa.
Questa gazzarra politica non ci riguarda, non ci rappresenta e ci sta facendo solo del male, soprattutto a livello economico, con le imprese italiane sempre più in difficoltà.
Vedo con amarezza che c’è anche chi è pronto a festeggiare, con panettoni e magari anche Champagne. Tanto, poco importa lo stato in cui versa la Nazione, c’è da vincere la battaglia politica.
Alla storia penso che consegneremo una delle annate politiche più assurde di sempre, proprio in corrispondenza di uno dei periodi economicamente più difficili e complicati per la nostra Nazione.
Io non mi sentirò mai rappresentato da questa gente, da questo parlamento che ha passato 5 anni a fare e disfare governi con innumerevoli salti di poltrona.
Sarebbe auspicabile una ventata nuova, politici giovani, coraggiosi e col carattere di alcune gloriose personalità del passato ma sono sogni. Si dovrà correre al voto, si dovrà farlo in fretta e saranno pochi i nomi nuovi nel prossimo parlamento, soprattutto tra i leader.

Sgomento per la crisi politica dell’Italia, le prossime elezioni con i soliti noti.

Provo forte sgomento per la situazione politica ed economica italiana. Mentre i mercati speculano sui nostri BTP e l’Europa chiede giustamente garanzie sulla riduzione del debito pubblico e sul rispetto delle regole che la coalizione di stati si è da sempre posta, in Italia assistiamo al solito “CAOS Politico”, uno sconcertante movimento di pedine e un’altrettanto deprimente susseguirsi di dichiarazioni inutile ed esclusivamente tese a distruggere più che a costruire.
Il Governo attuale e il suo presidente Berlusconi sono vicini alla conclusione anticipata del mandato, è ormai più inevitabile che evidente. E’ impensabile andare avanti in questo modo soprattutto perchè pare che il rispetto degli impegni presi in campagna elettorale interessi a pochi.
Presto si andrà ad elezioni, penso nel 2012, non prima perchè c’è bisogno come sempre di tanta campagna elettorale, di quei fiumi di parole che sono tutto nella politica italiana.
Non si illuda nessuno però che l’avvento di nuove elezioni sia da considerarsi come una svolta perchè le persone, i politici che si contenderanno le poltrone sono esattamente gli stessi che oggi siedono in Parlamento, gli stessi che avevano vinto le elezioni con Prodi nel 2006 e che dopo due soli anni hanno fatto crollare la maggioranza di centro sinistra. Questi ultimi sfideranno quello che resta di quel Pdl che aveva vinto nel 2008 e che dopo due soli anni è stato vittima di guerre intestine senza precedenti.
Questo è ciò che ha caratterizzato lo scenario politico italiano negli ultimi 5 anni, coalizioni vittoriose, maggioranze distrutte e pochi risultati per il paese. Per rendersi conto di quanto sia deludente questa situazione, basta pensare a come in alcuni stati del mondo chi viene eletto governa per 5 anni, 5 anni di lavoro. Noi italiani invece siamo particolari, e in cinque anni ne abbiamo viste di cotte e di crude.
Si, le elezioni almeno serviranno per calmare i mercati ma non ci sarà nessuna svolta, gli uomini sono gli stessi.

La crisi rischia di esplodere ma ci sono le vacanze. La figuraccia mondiale del Senato italiano in tempi di crisi.

In questi giorni in cui il caldo estivo è tornato a farsi sentire, ai cittadini italiani più attenti non è sfuggita l’immagine dei gioni scorsi del senato semivuoto. Solo 11 senatori a dare l’avvio alla discussione sulla manovra correttiva da 45,5 miliardi di euro.
Il parlamento non dovrebbe mai essere mai vuoto, figuriamoci in momenti come questo in cui la crisi economica che ci sta attanagliando sta per esplodere.
Come sempre l’impressione è che in Italia le ferie, le vacanze, abbiano la priorità su tutto. W l’Italia, occhi foderati e tappi nelle orecchie, siamo in vacanza e ci risveglieremo solo quando sarà terminata. Troppo comodo…
Il problema è che quest’anno l’Italia rischia di risvegliarsi dal suo assurdo mese di agosto con le ossa rotte, con una situazione economica che potrebbe essere irreversibile. Questo perchè la crisi in cui siamo caduti è potenzialmente esplosiva e non sappiamo e non riusciamo ad intuire in che tipo di baratro potrebbe portarci.
Questo non basta a riempire il Senato, non avevamo dubbi, sono in molti ad avere la pagnotta garantita, normale che non si preoccupino, c’hanno la vita da godersi. Pazienza poi se l’immagine che diamo in Europa è pessima visto che la foto del senato in tempi di crisi ha fatto il giro del mondo, le responsabilità sono sempre di altri. Leggo inoltre che alcuni senatori abbiano anche reagito male alle polemiche sulle assenze, alcuni big, parlano di polemiche ipocrite e ingiustificate ma dov’è finito il senso di responsabilità!
Dov’è finito il senso di responsabilità! Il senso di rispetto nei confronti di tutti i cittadini chiamati a fare sacrifici! Il senso dello stato e del ruolo che si occupa!
E’ questa l’Italia di oggi, forse raggiuto il baratro ci sarà un risveglio generale e si tornerà a dare il giusto valore alle cose.

Ancora Guerra!

E’ ancora guerra!
In Libia in seguito ad una risoluzione dell’ONU.
Non entro nel merito delle motivazioni che hanno spinto i principali leader europei e statunitensi verso questa guerra contro Gheddafi ma la sensazione che provo è di forte sgomento.

150 anni di Italia unita ma la politica divide sempre.


Il 17 marzo 2011 l’Italia ha compiuto 150 anni. Mi aspettavo una giornata di festa senza precedenti ma purtroppo la politica ha come sempre lasciato il segno. L’aver portato in piazza le divisioni politiche, con le loro contestazioni, i fischi, i protagonismi e la campagna elettorale, è imperdonabile. Una ferita nei confronti del popolo italiano e della sua gloriosa Nazione.
Questa costante che accomuna ormai tutte le feste è semplicemente nauseante, non se ne può più! Lasciateci vivere serenamente. Sfidatevi prima delle elezioni e anche all’ultimo sangue se volete ma poi governate e lasciateci in pace perchè il privilegio di rovinarci anche le feste non possiamo proprio concedervelo.

Sul caso Berlusconi.

Si diceva che i panni sporchi si lavano in casa; oggi invece si fa tutto in piazza, quel luogo virtuale dove vengono veicolate le informazioni riservate e non. Evito di pormi la domanda di quale sistema sia giusto o sbagliato ma sono da sempre un’amante delle certezze e quindi vorrei essere sicuro della veridicità di ciò che leggo. Non avendo oggi questa sicurezza, come posso credere a ciò che leggo e che sta infangando il nostro paese?
Risposte non ne posso dare perchè ho solo dubbi e non certezze.
Della vicenda Berlusconi che riguarda le sue frequentazioni non ho capito granchè. In particolare non ho compreso il perchè sia di dominio pubblico tutto ciò che riguarda la vicenda, dai fatti certi a quelli non certi.
Io non voglio giudicare, non è di mia competenza e rispetto tutte le persone, anche nei loro errori.
Trovo semplicemente assurdo che si debba andare ad elezioni sempre ogni due o tre anni quando la legge le prevede ogni cinque.
Considero assurdo e penalizzante per la nostra Nazione che si debbano continuamente cambiare i governi, le maggioranze, i partiti, le amicizie.
Provo tristezza quando vedo politici amici diventare improvvisamente nemici.
Mi rammarico quando vedo politici che sfruttano i problemi e le difficoltà del momento per accaparrarsi i voti della povera gente in difficoltà.
Vedo lati oscuri nel nostro sistema, che mi sembra vecchio e probabilmente in balia della modernità.
L’obiettivo di tutti dovrebbe essere il futuro comune della nostra società. Con le divisioni, le fratture, gli scontri politici, questi obiettivi sono difficilmente raggiungibili.

Su piazza Bettino Craxi.

Ho appreso dai media di contestazioni a Lissone nel momento dell’intitolazione di una piazza a Bettino Craxi, statista.
Le persone che hanno avuto un ruolo importante nella nostra storia vanno ricordate, sia nel bene che nel male. Bettino Craxi è stato un grande statista, un politico dotato di grandi capacità. Ricordo sempre l’autorità con cui Craxi ha gestito la crisi di Sigonella.
Ricordiamo le persone per ciò che di buono han fatto, gli errori sono umani e rappresentano un’esempio su cui costruire il futuro.

Democrazia in pericolo in Italia?

Se c’è una cosa che in Italia non è in pericolo è proprio la Democrazia. Si, la democrazia, quella che ha recentemente consentito agli italiani di esprimersi liberamente votando i candidati proposti dai partiti alle elezioni europee e amministrative. Sugli esiti delle votazioni dubbi non ce ne sono, tanto che secondo prassi comune si proclamano a livello Nazionale tutti vincitori. Altra prassi in Italia è il tentativo di distruzione dell’avversario politico, abitutine che oggi ha raggiunto livelli inimmaginabili se pensiamo che un leader di partito ha avuto la brillante idea di acquistrare una pagina sull’International Herald Tribune per chiedere aiuto alla comunità internazionale in quanto in Italia ci sarebbe per via di una legge in particolare un rischio dittatura.

La battaglia politica senza esclusione di colpi varca quindi i confini della nostra Italia, con le solite banalità e con tante sciocchezze che altro non fanno che screditare il nostro prestigioso paese.  La Democrazia nella nostra Nazione non corre rischi e meriterebbe più rispetto, al pari degli italiani che hanno esercitato in gran numero il loro diritto di scegliere da chi farsi governare.  Sbagliare è umano e le leggi sbagliate si possono correggere secondo la prassi prevista e senza denigrarsi all’estero.