Monthly Archives: June 2015

Il progetto Europa fallirà con la probabile uscita della Grecia?

La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato in queste ore che se fallisce l’Euro fallirà anche l’ Europa.

Sono ore frenetiche in Europa, la crisi greca sta facendo tremare l’ Euro e non solo. Non ho seguito in modo estremamente concredo la vicenda ma ho trovato decisamente convincenti alcune affermazioni del premier greco Tsipras.

Io credo che la Grecia e il suo popolo stiano cercando di ritrovare se stessi e la propria identità. Se il sistema in cui ci si trova è opprimente e non in grado di garantire la crescita ed il benessere del popolo è giusto uscirne.

L’Europa, il progetto di Unione Europea e l’Euro, non falliranno certo a causa dell’uscita della Grecia. Questo semplicemente perchè sono già falliti ed è già qualche anno.

Ho sognato l’Europa, ho creduto fermamente nel progetto ma non c’è stata l’unione necessaria e senza condivisione non si può pensare di stare insieme a lungo.

Il popolo italiano ha provato sulla propria pelle e su quella delle proprie aziende la linea imposta dall’ Europa. E’ comprensibile che la Grecia non ci stia. Le troppe tasse, l’oppressione fiscale, l’eccesso della voce costi e spese, porta solo al fallimento delle aziende e senza le aziende non c’è lavoro, non c’è futuro.

Per anni mi sono sentito europeo, fiero e orgoglioso. Nell’estate 2011 ho capito che l’Europa Unita non era ciò che avevo pensato e sognato. Ora aspetto la Grecia e spero che l’Euro continui comunque e che tutti capiscano che la strada che l’Europa deve seguire non è quella degli ultimi anni.

Un mio commento sulla legge che regola il mercato interno del riso.

La legge che regola il mercato interno del riso è oggetto di riforma e la filiera ha una nuova proposta condivisa in dirittura di approvazione.  La quasi – legge  sta facendo discutere. Di seguito un  mio breve commento:

La legge attualmente in vigore risale al 1958 e tra i punti cardine ha quello dell’indicazione in etichetta del nome della varietà di riso. Negli ultimi 15 – 20 anni la tendenza è stata quella di permettere mediante decreto di etichettare varietà di riso simili con lo stesso nome. Questo è sempre stato a vantaggio delle nuove varietà e a danno di quelle storiche, spesso date per spacciate e senza futuro. Le varietà storiche come Arborio, Vialone Nano, Sant’Andrea, Carnaroli et al., invece non perdono occasione per mostrare tutta la loro rusticità come nel caso delle annate 2011 e 2014, le meno produttive degli ultimi 50 anni.

Chiamare una varietà di riso con il nome di un altra, anche se consentito dalla legge equivarrà sempre ad un falso. Le differenze ci sono e non sono trascurabili. Per rendersene conto è possibile consultare le schede varietali presenti nel sito dell’Ente Nazionale Risi.

Tra le “innovazioni” volute dalla filera riso, anche la cancellazione della classificazione comune, semifino, fino e superfino, peculiarità tutta italiana archiviata per uniformarsi al sistema europeo (tondo, medio e lungo).

Apprezzo molto questi articoli ed il lavoro fatto da Dario Bressanini e Beatrice Mautino, il settore riso italiano è in crisi d’identità e ha bisogno di essere spinto al confronto per evitare di portare avanti riforme sbagliate. Tra gli aspetti più sorprendenti di questa legge c’è il trattamento riservato ad un riso che ha incontrato in particolare il gusto cinese, la varietà Augusto che finirà nella griglia Ribe assieme ad altri risi completamente diversi. In sostanza questo riso verrà chiamato con lo stesso nome riservato ad altri risi diversi e ad esempio non graditi ai consumatori cinesi che ricercano esclusivamente Augusto. Consumatori cinesi che non potranno avere la certezza dell’acquisto basandosi esclusivamente sull’etichetta. Assurdo.

Un altro esempio è Selenio, un fuoriclasse italiano sconosciuto ai più perché venduto praticamente quasi sempre con altri nomi come Originario. E’ un riso a granello tondo e cristallino, ideale ad esempio per il sushi. E’ molto diverso rispetto ad altri risi tondi cristallini ed è il più apprezzato dal mercato, sempre disposto a pagarlo di più. Anche per questo riso la nuova legge non ha trovato spazio.

L’Europa esiste?

L’Europa intesa come unione di Stati latita. Da un lato non mancano le prediche su austerità e rigore, dall’altro i problemi umanitari legati agli sbarchi di profughi vengono lasciati ai paesi più esposti.

Strana l’ Europa che si dice unita ma che di fatto è molto, molto divisa.

Senza regole e disciplina l’Italia è senza futuro.

Regole e disciplina sono le basi fondanti della società. Uno stato solido, coeso ed equo ha tra i suoi fondamenti il rispetto delle regoli comuni, necessarie e indispensabili per garantire lo sviluppo ed il benessere di tutta la collettività. In Italia iniziano ad essere in misura decisamente eccessiva gli episodi che evidenziano una tendenza all’insubordinazione, all’indisciplina. L’ Italia sta cadendo sotto i colpi di chi pensa di poter vivere ed operare con regole proprie ed utili esclusivamente al proprio fine e ai propri interessi.

Serve una brusca inversione di rotta, l’Italia è una grande Nazione che si sta perdendo quando basterebbe ripartire dai valori che l’hanno fondata.