Sgomento per la crisi politica dell’Italia, le prossime elezioni con i soliti noti.

Provo forte sgomento per la situazione politica ed economica italiana. Mentre i mercati speculano sui nostri BTP e l’Europa chiede giustamente garanzie sulla riduzione del debito pubblico e sul rispetto delle regole che la coalizione di stati si è da sempre posta, in Italia assistiamo al solito “CAOS Politico”, uno sconcertante movimento di pedine e un’altrettanto deprimente susseguirsi di dichiarazioni inutile ed esclusivamente tese a distruggere più che a costruire.
Il Governo attuale e il suo presidente Berlusconi sono vicini alla conclusione anticipata del mandato, è ormai più inevitabile che evidente. E’ impensabile andare avanti in questo modo soprattutto perchè pare che il rispetto degli impegni presi in campagna elettorale interessi a pochi.
Presto si andrà ad elezioni, penso nel 2012, non prima perchè c’è bisogno come sempre di tanta campagna elettorale, di quei fiumi di parole che sono tutto nella politica italiana.
Non si illuda nessuno però che l’avvento di nuove elezioni sia da considerarsi come una svolta perchè le persone, i politici che si contenderanno le poltrone sono esattamente gli stessi che oggi siedono in Parlamento, gli stessi che avevano vinto le elezioni con Prodi nel 2006 e che dopo due soli anni hanno fatto crollare la maggioranza di centro sinistra. Questi ultimi sfideranno quello che resta di quel Pdl che aveva vinto nel 2008 e che dopo due soli anni è stato vittima di guerre intestine senza precedenti.
Questo è ciò che ha caratterizzato lo scenario politico italiano negli ultimi 5 anni, coalizioni vittoriose, maggioranze distrutte e pochi risultati per il paese. Per rendersi conto di quanto sia deludente questa situazione, basta pensare a come in alcuni stati del mondo chi viene eletto governa per 5 anni, 5 anni di lavoro. Noi italiani invece siamo particolari, e in cinque anni ne abbiamo viste di cotte e di crude.
Si, le elezioni almeno serviranno per calmare i mercati ma non ci sarà nessuna svolta, gli uomini sono gli stessi.

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