Monthly Archives: February 2006

Influenza aviaria: attenzione, ci stiamo facendo del male.

La situazione legata all’influenza aviaria è sempre più difficile e i ritrovamenti di volatili contaminati dal virus H5N1 si susseguono a ripetizione.

I potenziali rischi per l’uomo ci sono, è inutile e controproducente nasconderli, ma sono abbondantemente controllabili con un’attento monitoraggio.

Complessivamente la situazione è sotto controllo, ma i media con la loro continua ricerca dello scoop continuano ad aggravarla.

La produzione avicola è in pesante crisi, e con lei anche tutte le attività collegate, come il mercato dei cereali. L’avicoltura italiana, probabilmente la più sicura oltre che qualitativamente la migliore al mondo, rischia quindi la chiusura, e non è detto che abbia poi ad emergenza passata la volontà e la forza di ripartire. La chiusura dei nostri allevamenti potrebbe esporci a future e consistenti importazioni di carni avicole dall’estero, con un evidente peggioramento della qualità delle carni stesse; come dire, oltre al danno la beffa.

 

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La Politica Agricola Comune (PAC) non è democratica.

Ho già accennato dell’incredibile difformità nell’attribuzione dei titoli provenienti dalla riserva nazionale e soprattutto del loro importo, praticamente dimezzato. Ora mi trovo a dover commentare un’altra situazione incresciosa che riguarda il trasferimento dei titoli stessi.
Prima è doveroso fare alcune precisazioni inerenti il trasferimento dei titoli, perché questa procedura, al fine di alimentare la riserva nazionale, prevede per i primi tre anni la riduzione del 50% dell’importo e in seguito del 30%. Queste riduzioni vengono giustamente abbattute nel caso di un agricoltore che intraprenda l’attività, e fin qui bene, il problema è però per gli agricoltori che hanno intrapreso l’attività dopo il periodo di riferimento, e cioè dal 2003. Questi agricoltori, oltre a non aver avuto la possibilità di maturare titoli, né quella di acquistarli a condizioni agevolate quando hanno intrapreso l’attività, si ritrovano ora o a doverli acquistare con la riduzione del 50%, o a doversi accontentare di quelli provenienti dalla riserva, che di fatto sono anch’essi ridotti del 50%.
Riduzioni di questo tipo sarebbero in grado di prevaricare sviluppo e sopravvivenza di qualsiasi azienda, comprese quelle consolidate.
Come dire: Giovani, cambiate mestiere.
Infine non mi resta che ribadire ancora una volta il concetto:
la riforma della PAC è incredibilmente a favore dei latifondisti e di chi non svolge la professione di agricoltore. La nuova PAC non aiuta i giovani, anzi li pone in una condizione di inferiorità tale da prevaricare il loro futuro nel settore agricolo”.

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PAC: è da Destra Sociale la riforma?

E’ lecito porsi questa domanda, in quanto i vertici del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, e di Agea (organismo per le erogazioni in agricoltura) appartengono alla Destra Sociale, una corrente interna di Alleanza Nazionale. Mi pongo questa domanda anche perché da sempre credo nell’importanza di un movimento socialista di destra, e ho apprezzato i propositi della Destra Sociale guidata da Storace e Alemanno.
Le discriminazioni che emergono a danno dei giovani, nell’attribuzione dei titoli PAC provenienti dalla riserva nazionale, come ho scritto in 2 precedenti articoli, mi spingono ad affermare che la riforma della PAC per molti versi di “sociale” non ha niente, ed è un’ulteriore dimostrazione che ai fiumi di parole e di concetti che la politica esprime, non seguono i fatti.
No. La riforma della PAC non è da Destra Sociale.

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Era buona la pasta all’ocratossina.

Le analisi hanno determinato che l’ocratossina nel grano canadese sequestrato mesi fa a Bari, era presente in quantità tollerabili. Tutto risolto quindi e probabilmente sono doverose delle scuse a Casillo, a questo punto accusato ingiustamente, perché il grano da lui importato conteneva ocratossina in quantità inferiori alla soglia massima consentita di 5 ppb. A mio modesto parere rimangono però molti dubbi, che lasciano perplessità sui sistemi di controllo che dovrebbero garantire l’immissione al consumo di prodotti non contaminati.

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Grande emozione in piazza Castello

Grande emozione questa sera in piazza castello, in una Torino ancora più bella grazie all’abbondante nevicata. Vista l’impossibilità di entrare al medal plaza (è sempre più difficile trovare i biglietti), eravamo in molti sotto i portici di piazza castello ad assistere alla premiazione dei meravigliosi 4 della staffetta di fondo. In molti abbiamo cantato l’inno di mameli, una grande emozione.

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Ma la Rai trasmette le Olimpiadi?

Strana questa domanda, ma questa sera giocava la Roma ed è stato subito blackout Rai sulle Olimpiadi. Poco importa se c’erano atleti italiani impegnati nello Short Track, la solita partita di calcio è più importante. Io credo che tutte le persone che pagano il canone per il servizio pubblico hanno il diritto di poter vedere per intero eventi come le Olimpiadi invernali che si verificano ogni 4 anni. La Rai inoltre non possiede una rete soltanto, quindi se voleva trasmettere la partita poteve comunque mandare in onda anche le Olimpiadi. Peccato, ma questo non è servizio pubblico, è la solita tv trash figlia dell’auditel.

Pubblicato su Torino 06 

Si può vivere di soli vegetali?

Si può vivere di soli vegetali?

Io credo di no e considero sbagliata la dieta vegetariana. Per dieta corretta intendo quella in grado di evitare qualsiasi tipo di carenza in tutte le fasi della vita di un’individuo.

Importante è essere autosufficienti, il ricorso all’integrazione è un potenziale errore, in quanto non sempre ci si rende conto autonomamente delle proprie carenze alimentari.

Il mondo scientifico, più che cercare di proporre anche le teorie più stravaganti di alcune sue componenti, deve indirizzare le persone verso la condizione di autosufficienza alimentare, che non può esserci nel caso di dieta vegetariana. Solo metodi concreti e semplici da seguire, perché come spesso accade le persone interpretano a modo loro e qualcuno ne fa dolorosamente le spese.

 

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Torino 2006, la discesa libera.

Le Olimpiadi sono appena iniziate, ma è già il momento di una delle gare più attese, la discesa libera. E’ la gara che più mi appassiona, e noi italiani abbiamo un grande atleta per cui tifare, Kristian Ghedina, oggi partecipa alla sua 5° olimpiade ed è competitivo. Sicuramente otterrà un buon risultato anche da Peter Fill, ma è da Ghedina che mi aspetto una medaglia, magari quella d’oro.

Forza Ghedina, vinci grande campione.

 

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Un saluto a Gianni Agnelli.

Non è stato solo Valentino Castellani ad avvertire ieri sera la presenza dell’Avvocato Gianni Agnelli. Penso che la sua presenza, sia stata avvertita da molte persone, anche se si è sentita la mancanza delle sue parole, sempre precise e puntuali. Sicuramente è anche grazie alla sua determinazione, al suo entusiasmo, al suo amore per lo sport e per la sua città se oggi possiamo vivere a Torino un’evento così importante.

Un saluto affettuoso a Gianni Agnelli.

 

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Kristian Ghedina punta ad una medaglia.

Kristian Ghedina non si nasconde e afferma di voler chiudere la sua ultima Olimpiade con un risultato importante. La possibilità, come ho detto più volte è concreta, non resta che attendere la gara domani. Le prove hanno confermato che Kristian al di la delle difficoltà del primo giorno è competitivo.

Kristian potrebbe addirittura vincere, in condizioni di buona visibilità e con un po’ di fortuna (indispensabile per vincere una gara di discesa libera alle Olimpiadi) l’oro potrebbe essere suo.

La sua eventuale vittoria mi riempirebbe di gioia, considero Kristian un atleta con la A maiuscola, e non ne conosco tanti.

Non so perché, ma ho le sensazioni che avevo ai tempi dei mondiali di ciclismo di Zolder, quando un altro grande campione nel finire della sua carriera, Mario Cipollini, si apprestava a compiere una straordinaria ed indimenticabile impresa. Cipollini e Ghedina, due grandi atleti italiani e aggiungerei “puliti”, in due sport dove in questi ultimi anni di dubbi ne sono affiorati parecchi. Spero che anche Ghedina possa fregiarsi come Cipollini di un’importante trionfo a fine carriera. Vai Kristian, fai scorrere i tuoi sci più veloce che puoi, ci sarà anche il nostro entusiasmo ad accompagnarti. Vai kristian, vai e vinci!

 

Pubblicato su Torino 06