Monthly Archives: October 2005

La propaganda del pollo in piazza.

La scorsa settimana prima a piazza Navona e poi a Montecitorio, rispettivamente Forza Italia e Coldiretti hanno organizzato degustazioni a base di pollo e uova. Ritengo queste operazioni propagandistiche utili solo a procurarsi visibilità. La campagna di sensibilizzazione di popolo e politici è puro pretesto.
Se per quanto riguarda i partiti, si tratta ormai di consuetudine e di puro marketing dei voti, per il sindacato di cosa si dovrebbe trattare? A mio avviso è puro protagonismo. Di vera attività sindacale solo barlumi. Il sindacato? Un trampolino di lancio verso la politica!

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Risotti pronti: attenzione ai grassi idrogenati.

Anche se di risotto hanno solo il nome, i risotti pronti paiono avere una larga cerchia di consumatori. Io, abituato al mio riso Carnaroli di Baraggia, considero i risotti pronti immangiabili. Li considero anche un’assurdità, in quanto la preparazione di un risotto è semplice e non richiede molto tempo. La storia che le famiglie a causa dei tempi ristretti sono costrette ad utilizzare prodotti pronti è una gran balla che fa molto comodo a chi vende prodotti espresso, che sono decisamente più remunerativi. Secondo me è solo pigrizia, solo mancanza di impegno. Cucinare non è difficile.

L’utilizzo di risotti pronti, è si più sbrigativo, ma oltre ad essere decisamente più dispendioso (3x), è meno saporito e soprattutto meno sano.

Si! Un risotto pronto non potrà mai essere buono come un risotto preparato al momento.

Un risotto pronto, è anche meno sano. Per capirlo è sufficiente leggere le etichette, dove tra gli ingredienti sono presenti i grassi vegetali idrogenati che con i loro grassi trans non sono certo salutari.

Non rimane che consigliare più furbizia, basta un po’ d’impegno in più e oltre a risparmiare molti soldi, si riesce a seguire una dieta più salutare.

 

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Rai in difficoltà. Non ci aumenteranno il canone?

La rai rischia un buco da 80 milioni di €. A quanto pare sembra che il canone in questi anni sia aumentato del 9% mentre l’inflazione del 14% (questa sembrerebbe la causa del buco da 80 milioni).

Non vorrei che dietro a queste dichiarazioni ci fosse la volontà di aumentare ulteriormente il canone, sarebbe inaccettabile.

Non è giunta l’ora di rivedere i superstipendi che la rai paga ai suoi dipendenti; come hanno fatto tutte le aziende?

N.B. Questo è il primo articolo che ho pubblicato su Politikamente, un blog dedicato alla politica mio e di Liborio Butera

Diminuisce l’uso di fitofarmaci in Italia.

Si! l’utilizzo di fitofarmaci (qualcuno si ostina a chiamarli pesticidi anche se è sbagliato) in Italia è diminuito negli ultimi anni.

Ma come, il rapporto Inea non dice esattamente il contrario?

Una attenta e corretta lettura dei dati dimostra che dal 2000 al 2003 l’utilizzo di fitofarmaci si è ridotto notevolmente e in modo costante (addirittura anche del 12,5%). Nell’annata 2004 vi è però un’inversione di tendenza e abbiamo un incremento dell’uso di fitosanitari (i consumi totali rimangono comunque nettamente inferiori a quelli del 2000).

Quindi si può dire che nel quinquennio di riferimento l’utilizzo di fitofarmaci in Italia è diminuito notevolmente.

E’ facile comprendere il perché dell’inversione di tendenza del 2004: l’annata è stata molto piovosa soprattutto in primavera estate, ed è la causa del maggior utilizzo di fungicidi (praticamente i soli responsabili dell’incremento).

I dati secondo me confermano la crescita professionale dell’agricoltura italiana, che riduce l’utilizzo di prodotti fitosanitari (sempre più rispettosi dell’ambiente).

Lascia amarezza la visione distorta che alcuni danno (magari anche inconsciamente). Sarebbe più opportuno confrontare i dati Italiani con quelli stranieri (anche dei paesi europei), emergerebbe sicuramente che noi oltre ad utilizzare meno fitofarmaci, utilizziamo quelli più tecnici, evoluti e rispettosi dell’ambiente.

 

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Per Aiab e Legambiente la psicosi dei polli è colpa di Storace.

Aiab e Legambiente accusano il ministro della salute Storace di aver attuato con la sua corsa al vaccino una politica avventata. Storace ha secondo i presidenti di Aiab e Legambiente, promosso del puro allarmismo che ha giovato enormemente alle case farmaceutiche, ma allo stesso tempo ha messo in ginocchio gli allevatori. Non condivido questo intervento di Aiab e legambiente, perché lo considero puramente politico e strumentale. Sembra quasi che nel nostro paese la polemica politica prevalga a qualsiasi emergenza.

L’Italia a causa dei flussi migratori di volatili che la interessano è a rischio, con i virus non si scherza ed è importante prevenire.

Quanto al calo dei consumi di carne di pollo, ad alimentare la cosiddetta psicosi è stato solo il ministro o anche e soprattutto i mass media, che hanno detto e lasciato intendere di tutto, anche che i polli italiani hanno nella loro dieta anche l’olio motore esausto?

I consumi di carne di pollo sono calati perché i consumatori hanno il diritto di scegliere, e come hanno sempre fatto, al primo dubbio dicono basta. Non dicono basta a tutto, in molti in questi momenti si allontanano dai supermercati e vanno a cercare i polli e le uova di cascina perché oltre che più buoni sono considerati anche più sani.

Interessa la risoluzione di problemi?

 

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La mia azienda: è terminata la mietitura.

Dopo 1 mese di lavoro si è conclusa la mietitura del riso. Produzione e qualità sono state buone. Nei prossimi post immagini e dettagli.

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Etichettatura: le carni bianche dei polli bombati.

Finalmente anche per le carni bianche è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza dell’animale ed il luogo di macellazione. Come sempre sono le emergenze sanitarie a imporre i necessari adeguamenti delle normative, che il più delle volte sono obsolete e non più in grado di tutelare i consumatori, sempre più vittime dei più spregiudicati interessi commerciali.

Finalmente dico, ma non basta! Vorremmo anche sapere come sono allevati questi polli (sempre che in molti casi si possa parlare di allevamento), come vengono nutriti e quali sono i valori nutrizionali delle loro carni. Più precisamente ci piacerebbe conoscere gli ingredienti del cocktail che viene somministrato 24 ore su 24 a polli e tacchini. Che c’è dentro questo cocktail che si ostinano a chiamare mangime, quali sono le percentuali di antibiotici e di che tipo sono i grassi presenti. Perché crescono così rapidamente? Insomma, cosa fanno a questi polli negli allevamenti intensivi?

 

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Influenza aviaria: è vicina.

C’era da aspettarselo e la notizia è arrivata. Nella vicina Croazia 12 cigni (che animale stupendo) sono morti a causa dell’influenza aviaria. Inoltre l’Italia è considerata a rischio a causa dei flussi migratori di volatili.

Credo che il riscontro di casi in Italia si ormai questione di giorni o settimane. Con questo non voglio dire che siamo in pericolo, anzi non ho mai condiviso molti degli allarmismi mediatici di questi giorni. Non credo ci siano grandi rischi di contagio per l’uomo.

Questa situazione ci aiuterà però a capire, ammesso che lo vogliamo, che con i volatili non si scherza! Penso soprattutto alle condizioni di degrado in cui si lasciano proliferare uccelli di vario genere (ex. piccioni) e all’industria di sintesi (mi si passi il termine) di polli e tacchini.

Non credo ci sia il rischio di pandemia, credo piuttosto si tratti di un ulteriore segnale (sars non era bastata) che conferma l’esigenza di operare un rapido cambiamento.

 

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Riso Carnaroli di Baraggia Biellese: pannocchie.

Queste pannocchie di riso Carnaroli di Baraggia Biellese (siamo nella mia azienda, nell’appezzamento denominato: “Bonina”) si commentano praticamente da sole, sono perfette. Si può notare anche la dimensione delle cariossidi, che è notevole.

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Riferimenti Riso Carnaroli di Baraggia Biellese

Crollano le vendite di pollo. E’ solo colpa dell’influenza aviaria?

Il calo delle vendite di carne di pollo è di quelli vertiginosi (50%) malgrado i prezzi scontati di questi giorni (dal 20 al 50%). La responsabilità di questo non è attribuibile secondo me esclusivamente all’influenza aviaria ed alla minaccia di pandemia, in quanto i consumatori sanno benissimo che la cottura elimina ogni rischio, soprattutto se si tratta di prodotto italiano. Credo che i consumatori siano invece condizionati dalle moderne tecniche di allevamento dei polli (emerse sovente in questi giorni) e non le considerino salutari. Credo anche che i consumatori non abbiano torto, oggi l’immagine del pollo è quella di quelle piccole masse biologiche alimentate ininterrottamente in stabilimenti immensi, e che arrivano al consumo solo dopo 35 – 50 giorni di agonia.

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