Etichettatura: il caso colesterolo

In Tossic non ho ancora affrontato l’argomento grassi idrogenati. Non l’ho fatto perché non lo ritengo un tema importante? Assolutamente no! Il problema degli acidi grassi trans è di una gravità pazzesca! Ancor più grave è il fatto che non ne sia regolamentato l’utilizzo. E’ un caso se quando ci sono di mezzo gli interessi della grande industria le regolamentazioni tardano sempre ad arrivare? Intanto però le malattie cardiovascolari quanto gravano sul sistema sanitario nazionale? Affronterò questo tema con grande determinazione, come farò per le leggi sull’etichettatura. Ad esempio è fuorviante e ingannevole la scritta “senza colesterolo” (molto, molto usata), perché? Ad innalzare i livelli di colesterolo nel sangue, non è tanto la quantità di colesterolo assunta con la dieta, ma l’assunzione di grassi che a livello epatico vengono utilizzati per sintetizzare colesterolo, come ad esempio gli acidi grassi trans. Quanti consumatori non sono a conoscenza di questi particolari? Credo molti. E’ corretto quindi ingannare proponendo un prodotto privo di colesterolo, ma che in realtà contiene grassi idrogenati che porteranno all’incremento di colesterolo nel sangue e soprattutto all’aumento del rapporto tra colesterolo buono e colesterolo cattivo (LDL/HDL, importante fattore di rischio)?

Consumatori attenti! Se siete soggetti a ipercolesterolemia, non è sufficiente che un prodotto sia: “senza colesterolo”; indicato per voi è un prodotto contenente pochi grassi saturi, e soprattutto privo di grassi trans.

Riferimenti: Trashfood

Pubblicato su Tossic. 

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