Monthly Archives: September 2005

La mia azienda: il rimorchio pieno

La foto raffigura le ultime fasi di riempimento di un rimorchio di riso Sant’Andrea.

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La mia azienda: il taglio del riso, i residui colturali

La foto mostra come si presenta una risaia una volta ultimate le operazioni di taglio. Si possono vedere i residui colturali: le classiche andane di paglia.

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La mia azienda: la risaia durante la mietitura.

L’immagine è quella di una risaia durante le fasi di mietitura. Si può notare il riso che ancora deve essere tagliato accanto ad un’andana di paglia.

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La mia azienda: la mietitrebbiatrice in azione.

Il taglio del riso Sant’Andrea, nella foto un particolare della barra falciante.

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La mia azienda: ecco il primo riso Sant’Andrea

Finalmente è iniziato il taglio del riso. Nella foto si può vedere il primo riso raccolto che viene scaricato in un rimorchio prima di essere trasportato in azienda, dove verrà pulito ed essiccato.

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La mia azienda: è iniziata la mietitura del riso Sant’Andrea

Oggi, sabato 24 settembre abbiamo iniziato la mietitura del riso Sant’Andrea. Il riso Sant’Andrea è una storica varietà di riso della Baraggia, la mia zona. Il riso che stiamo tagliando, è stato coltivato in conformità al disciplinare del riso Sant’Andrea Piemonte DOP.

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La mia azienda: inizia la mietitura del riso Sant’Andrea

Il riso Sant’Andrea (storica varietà coltivata in Baraggia) è vicino alla maturazione completa. Domani probabilmente iniziamo la mietitura.

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Grassi idrogenati, meglio eliminarli dalla dieta?

Credo proprio di si! Una miriade di prodotti che comunemente utilizziamo (il più delle volte convinti della loro leggerezza) contengono grassi idrogenati. Arcimboldo tiene un utile elenco di prodotti che potrebbero contenere grassi idrogenati. Nel dubbio, conviene sempre evitare (non manca certo chi certifica di non utilizzare grassi idrogenati).

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Etichettatura: il caso del riso Arborio.

La legge italiana non tutela produttori e consumatori di riso Arborio.
E’ proprio vero! La legge italiana sul commercio del riso non tutela i produttori di riso Arborio. Non tutela però neanche i consumatori, che convinti di mangiare Arborio, mangiano invece Volano. Mentre l’Arborio è uno dei risi italiani più tradizionali e famosi al mondo, il Volano, pur essendo coltivato da molti anni, è conosciuto esclusivamente come surrogato dell’Arborio. Inoltre, Arborio e Volano sono solo apparentemente simili, in concreto hanno però molte diversità. Per ora mi occupo solo delle differenze economiche e di profitto tra Arborio e Volano, che tanto per cambiare, anche in questo caso sono quelle che hanno la meglio. L’Arborio grazie alle sue peculiarità è molto conosciuto in Italia ed a livello internazionale, ma quello che conta è che ha “il nome”! Il Volano invece, non ha il nome, è simile all’Arborio, è più produttivo ed ha una maggior resa alla lavorazione. In sintesi, l’industria del riso può comprare indifferentemente Arborio o Volano, ed etichettarlo tutto come Arborio. Per come la vedo io, è come vendere il Cortese come Roero Arneis, ma fortunatamente il mondo del vino questi sbagli non li commette. Se per il vino si cerca di esaltare le peculiarità, per il riso invece si cerca di reprimerle, uniformando tutto per semplici ragioni commerciali.
Questo però non è corretto nei confronti dei consumatori, che se comprano Arborio devono avere Arborio e non a loro insaputa un suo surrogato! Non è corretto neanche nei confronti dei tenaci produttori di riso Arborio, il cui mercato è surclassato e condizionato dall’ingente offerta di Volano, che ne fa abbassare notevolmente la quotazione.
La legge italiana sul commercio interno del riso, deve a mio avviso essere rivista. Le peculiarità del nostro riso devono essere esaltate e non represse, ma soprattutto devono essere rispettati i consumatori.

Pubblicato su Agricoltura. 

La legge italiana non tutela produttori e consumatori di riso Arborio.

E’ proprio vero! La legge italiana sul commercio del riso non tutela i produttori di riso Arborio. Non tutela però neanche i consumatori, che convinti di mangiare Arborio, mangiano invece Volano. Mentre l’Arborio è uno dei risi italiani più tradizionali e famosi al mondo, il Volano, pur essendo coltivato da molti anni, è conosciuto esclusivamente come surrogato dell’Arborio. Inoltre, Arborio e Volano sono solo apparentemente simili, in concreto hanno però molte diversità. Per ora mi occupo solo delle differenze economiche e di profitto tra Arborio e Volano, che tanto per cambiare, anche in questo caso sono quelle che hanno la meglio. L’Arborio grazie alle sue peculiarità è molto conosciuto in Italia ed a livello internazionale, ma quello che conta è che ha “il nome”! Il Volano invece, non ha il nome, è simile all’Arborio, è più produttivo ed ha una maggior resa alla lavorazione. In sintesi, l’industria del riso  può comprare indifferentemente Arborio o Volano, ed etichettarlo tutto come Arborio. Per come la vedo io, è come vendere il Cortese come Roero Arneis, ma fortunatamente il mondo del vino questi sbagli non li commette. Se per il vino si cerca di esaltare le peculiarità, per il riso invece si cerca di reprimerle, uniformando tutto per semplici ragioni commerciali. Questo però non è corretto nei confronti dei consumatori, che se comprano Arborio devono avere Arborio e non a loro insaputa un suo surrogato! Non è corretto neanche nei confronti dei tenaci produttori di riso Arborio, il cui mercato è surclassato e condizionato dall’ingente offerta di Volano, che ne fa abbassare notevolmente la quotazione.

La legge italiana sul commercio interno del riso, deve a mio avviso essere rivista. Le peculiarità del nostro riso devono essere esaltate e non represse, ma soprattutto devono essere rispettati i consumatori.

 

Pubblicato su Tossic.